Web e lavoro nel 2020: gli effetti del Coronavirus

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Web e lavoro 2020

In un anno imprevedibile e unico sotto tutti i punti di vista, la società di raccolta dati Audiweb ha pubblicato un interessante report sui comportamenti degli utenti online, confrontando le informazioni relative al mese di settembre con quelle del mese di agosto. I risultati sono molto interessanti e in linea con la tendenza attuale di una digitalizzazione pressoché totale del nostro mondo. In questo articolo andremo ad analizzare le ultime tendenze che hanno interessato l’inizio del nuovo anno e cercheremo di mettere in evidenza gli aspetti più interessanti e indicativi legati al web e al lavoro 2020.

La total digital audience di settembre 2020

Settembre è il mese che coincide tradizionalmente con la ripresa delle attività lavorative e scolastiche dopo la pausa estiva. 

Considerata la radicale anomalia del periodo che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo tuttora, i dati di questo autunno, se da un lato confermano una generale ripresa dell’attività lavorativa in rete, dall’altro evidenziano una crescita sensibile e molto significativa della presenza online, rispetto a periodi analoghi degli anni precedenti. A settembre 2020, secondo quando riportato da Audiweb, la total digital audience ha raggiunto la soglia di 42,2 milioni di utenti in Italia contro i 41,6 milioni dell’anno precedente. Quest’anno, dunque, circa un milione in più di persone è connessa a internet, andiamo a vedere più nel dettaglio quali sono le motivazione e le modalità di questo cambiamento.

I dispositivi di connessione

scenario online 2020

Uno degli aspetti più interessanti, evidenziati dal report di Audiweb, riguarda i dispositivi utilizzati per connettersi alla rete. La percentuale di persone online rispetto al mese di agosto non cambia in modo rilevante (nel mese di settembre si registra un aumento del 2.3%), ma ciò che invece muta sensibilmente sono i mezzi utilizzati. 

L’utilizzo del PC per navigare il web aumenta del 30.9% rispetto al mese di agosto, mentre lo smartphone registra un aumento pari solo allo 0.1%. Un simile quadro indica chiaramente che il ricorso ai dispositivi mobile per accedere alla rete è ormai radicato nelle abitudini degli utenti italiani, tanto in un contesto lavorativo quanto nei momenti di svago e riposo. 

L’incremento riguardante l’utilizzo dei PC, invece, può certamente essere spiegato alla luce della ripresa delle attività lavorative, e, per quest’anno in modo particolare, scolastiche (si pensi alla ormai nota DAD, “didattica a distanza”). Un computer richiede una scrivania e una sedia per poter essere utilizzato agevolmente. Nel periodo estivo non sempre si hanno a disposizione questi strumenti, per non menzionare il fatto che quando si viaggia un PC è meno pratico di uno smartphone da trasportare. 

Chi sono gli utenti della rete?

Dai dati raccolti in merito al totale delle utenze digitali per il mese di settembre 2020, salta immediatamente all’occhio come le percentuali più elevate si registrano tra le fasce “ attive” della popolazione, ovvero tra i soggetti in età lavorativa. La percentuale del 72.1% registrata con riguardo ai giovanissimi (18-24 anni), in età per lo più scolastica, è destinata a crescere e a raggiungere il suo picco massimo (79.8%) nella popolazione compresa tra i 25 e i 44 anni di età, per poi ricominciare lentamente a decrescere in modo inversamente proporzionale all’aumentare dell’età (solo il 27.9% delle persone con più di 64 anni si connette quotidianamente a internet). Da una simile analisi si può dedurre come l’utilizzo della rete sia sempre di più uno strumento usato per lavorare, tanto da parte di coloro che entrano nel mondo del lavoro e che solitamente hanno conoscenze informatiche e digitali più “fresche di studi”, quanto per tutti i lavoratori già “avviati” ma che devono comunque fare i conti con l’innovazione costante per rimanere al passo con i tempi. D’altra parte il lifelong learning è un ingrediente essenziale per affrontare le sfide della società odierna sempre più digitale e interconnessa.

Tuttavia, a fronte dello scenario fin qui tracciato, ovvero di una consistente crescita dell’attività lavorativa svolta online, è doveroso prendere in considerazione un’altra faccia della medaglia. Secondo il report “Digital 2020”, pubblicato dall’agenzia We are social in collaborazione con Hootsuite, al giorno d’oggi ancora il 40% della popolazione mondiale non ha accesso a internet. Il numero delle donne “tagliate fuori” dalla connessione al web è, inoltre, di molto superiore rispetto a quello degli uomini. Si stima che nei territori corrispondenti al sud dell’Asia gli uomini abbiamo possibilità tre volte superiori rispetto alle donne di “frequentare” i social network. Il digital divide e gender gap rappresentano, quindi, le sfide più urgenti da affrontare per una società che sta diventando sempre più digitale e interconnessa. 

Cosa cercano gli utenti online?

report scenario online 2020

Passiamo ora a considerare un ultimo dato interessante: le differenti categorie di siti web e la variazione del loro numero di visitatori tra i mesi di agosto e settembre 2020.

Innanzitutto, dalle percentuali che mettono a confronto i due mesi, possiamo subito notare che hanno registrano un incremento del numero di visitatori tutti quei siti correlati a servizi internet, di software, di email e più in generale riguardanti strumenti digitali utilizzati per scopi lavorativi, o comunque professionali. 

La categoria internet tools/web services è quella che registra il maggior numero di utenti a settembre, con un incremento percentuale del 1.4% rispetto ad agosto. 

Dunque la ripresa delle attività scolastiche e lavorative ha coinciso con un aumento di traffico verso le categorie di siti riguardanti strumenti digitali per le aziende, per la comunicazione “istituzionale” (le email sono preferite rispetto alla messaggistica istantanea che ha registrato invece un decremento di -0.5% rispetto ad agosto) e lo studio; un’ulteriore conferma di come internet sia oggi uno strumento di lavoro imprescindibile per la maggior parte degli italiani. 

In conclusione, possiamo affermare che ormai una gran parte dell’attività lavorativa e professionale, e oggi anche scolastica, è svolta completamente online.

Web e lavoro 2020: un occhio costante ai social tra tradizione e innovazione

Secondo la ricerca pubblicata da Hootsuite a ottobre negli ultimi 12 mesi 2020, i social network hanno registrato una crescita, a livello mondiale, pari al 12%. 

Gli utenti attivi sulle varie piattaforme da Instagram a Tik Tok, passando per FacebookTwitter e molti altri ammontano a 4.14 miliardi su una popolazione mondiale di 7.81 miliardi. Più della metà degli abitanti del nostro pianeta hanno, quindi, almeno un account su un social network. Di conseguenza, ricorrere ai canali social per far crescere il proprio business sta diventando, per le aziende, sempre più una scelta “obbligata”, o quanto meno da privilegiare. Ma non basta essere presenti sui social network per arrivare a un pubblico target. É fondamentale essere presenti nel modo giusto. Quali piattaforme sono più utilizzate dalle persone a cui voglio rivolgermi? Come posso farmi notare in modo interessante e coinvolgente su queste piattaforme? Queste sono solo alcune delle domande che un’impresa deve porsi se vuole crescere ed essere al passo con i tempi.

Accanto ai social più “tradizionali” e ben noti, un cenno ad hoc merita sicuramente la new entry: Tik Tok

La sempre più diffusa app cinese di video musicali, lanciata nel 2016 con il nome di musical.ly, non sembra voler arrestare la propria crescita neanche di fronte alle opposizioni dei vari Governi mondiali.

L’ultima decisione volta a contrastare la popolarità dell’app cinese è stata presa dall’India che alla fine dello scorso giugno ha bandito la piattaforma all’interno del proprio territorio. A seguito di tale provvedimento, il social network ha perso circa 200 milioni di utenti in un solo colpo. Nonostante questo, gli utenti di Tik Tok sono aumenti di 80 milioni di unità tra giugno e settembre e oggi si stima che il pubblico raggiungibile tramite la piattaforma sia pari a 700 milioni in tutto il pianeta. Una vetrina che merita di essere tenuta in considerazione e analizzata passo passo in tutto il suo iter di crescita ed evoluzione.


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